Per i grandi

Il teatro di narrazione è un mezzo molto potente per entrare in contatto con gli adolescenti. Trovate qui due proposte, la prima rivolta alle scuole medie, la seconda al primo ciclo delle superiori.

CHICHIBIO, LA MONACA E L’ORRENDA DAMA

Narrazione teatrale

di e con

Michela Cesaretti Salvi

Un’attrice, un costume e nient’altro… saranno le sue parole a creare lo spazio scenico, sarà la sua voce a trasportare gli spettatori in un’altra epoca.

Una struttura agile, spezzata da piccole pause che introducono il successivo racconto.

Una maniera diversa per far entrare il Teatro a scuola.

Un modo nuovo per avvicinare Boccaccio.

Tre racconti di durata diversa.

Tra uno e l’altro lo spazio per un commento, per uno scambio con i ragazzi che ascoltano.

La tradizione di raccontare le storie è un’arte antica. La stessa cornice narrativa del Decameron è ispirata da Le mille e una notte.

Il narratore si rivolge apertamente al suo pubblico, guardandolo negli occhi e portandolo in uno spazio-tempo diverso, quello della sua storia.

Il nostro viaggio inizia da Chichibio e la gru, la quarta novella della sesta giornata che narra di quanto sia importante seguitare a vedere le cose con leggerezza, anche quando la situazione sembrerebbe disperata.

La monaca e la badessa, la seconda novella della nona giornata, è un singolare affresco della vita di un monastero nel quale una giovane monaca osa contravvenire alle regole.

Infine Galvano e l’orrenda dama, un racconto di ambientazione medievale della tradizione orale spagnola, che ci parla in maniera sorprendentemente attuale della femminilità.

Tre storie diverse tra loro, per argomento e per durata, ma molto coinvolgenti.

Qui alcune foto di Alessandra Attiani

Questo slideshow richiede JavaScript.

L’onda emotiva che ogni storia suscita, modifica qualcosa in chi ascolta e in chi narra, modifica il flusso stesso del racconto che acquista un’energia diversa, un ritmo e un respiro nuovo ogni volta che viene raccontato.

ESIGENZE TECNICHE:

Lo spettacolo può essere rappresentato in ogni luogo adatto al racconto e all’ascolto, lo spazio può essere più o meno grande a seconda dei ragazzi presenti.

Tecnica utilizzata: Teatro di narrazione

Fascia d’età: dai 12 anni in su

Spazio scenico: dimensione min. 2 x 2 m. Sarebbe ottimale un piccolo palco, per questioni di visibilità, e uno sfondo nero, ma non è indispensabile.

Luci: Piazzato bianco con 2 fari, portati dall’attrice.

Durata: 50 minuti circa

VIAGGI, INCONTRI E RACCONTI

Narrazione teatrale

di e con

Michela Cesaretti Salvi

©Carlo Ciro Ruggieri

Mi chiedo se quando si viaggia, quando ci si sposta nel mondo ci sono degli aspetti che ci toccano come esseri umani, delle situazioni che si presentano per tutti, che ci rendono in qualche modo simili perché innescano le stesse reazioni. Persone anche molto diverse tra loro, che messe in certe condizioni provano le stesse cose… la vicinanza e la lontananza dunque, la somiglianza pur se nella differenza… e quindi l’incontro in questa esperienza.

Credo che le storie oggi siano sempre più necessarie, che siano un mezzo potente per contattare i nostri sentimenti, per risvegliare l’interesse per il mondo che ci circonda, per nutrire la nostra curiosità, per imparare ad accogliere la diversità.

In una struttura spezzata, tra narrazioni e momenti di scambio con il pubblico che ascolta, procede lo spettacolo, che nasce dall’esigenza di trovare un modo non banale e poetico di parlare ai ragazzi di chi si sposta sul pianeta, per scelta o per necessità, proponendo una narrazione diversa da quella oggi ampiamente diffusa.

Si parte da una storia comune e molto “europea”, e come in un viaggio si passa attraverso racconti di storie vicine oppure lontane, si ascoltano esperienze dolorose e si vivono momenti poetici, per tornare a casa con uno sguardo diverso, più ampio forse.

La prima storia racconta di uno strano incontro fatto nel nord della Francia da una ragazza che si sposta per iniziare un Erasmus, la seconda parla dell’esperienza durissima di una donna Eritrea che fugge da una guerra, la terza di un adolescente che è nato dalla parte sbagliata del globo. In mezzo alcune poesie.

La narrazione teatrale è capace di trasmettere emozioni, pensieri e sentimenti che ci aiutano, in modo poetico, a comprendere meglio la realtà.

ESIGENZE TECNICHE

Lo spettacolo può essere realizzato in ogni luogo adatto all’ascolto e al racconto, lo spazio può essere più o meno grande a seconda dei ragazzi presenti.

Tecnica utilizzata: Teatro di narrazione

Età consigliata: dai 13 anni in su

Spazio scenico: dimensione min. 2 x 2 m. Sarebbe ottimale un piccolo palco, per questioni di visibilità, e uno sfondo nero, ma non è indispensabile.

Luci: Piazzato bianco con 2 fari, portati dall’attrice.

Durata:50 minuti circa

LABORATORIO DI LETTURA ESPRESSIVA

PER LE SCUOLE MEDIE E SUPERIORI

Cos’è veramente importante quando si legge un testo ad alta voce?

Cosa significa dare la propria visione del testo attraverso la lettura?

Cos’è che tiene viva l’attenzione di chi ascolta?

Quanto incide la nostra emozione? C’è un modo di utilizzarla per rendere la nostra lettura più espressiva?

Come si fa a colorare le parole con la voce?

Ritengo che la lettura ad alta voce sia uno strumento molto utile per permettere ai ragazzi di “sentire” il testo in un altro modo. Lo sforzo di cercare la propria strada per comunicare le parole a chi ascolta, di farle suonare nel modo che ci sembra più giusto perché possano arrivare al nostro pubblico, induce il ragazzo a trovare un proprio rapporto intimo e personale con il testo, e a prendere contatto con le potenzialità espressive della propria voce.

La nostra voce è quello che rende il testo che stiamo leggendo unico, è il nostro apporto personale, trasmette la nostra visione, e per poterlo fare al meglio deve essere radicata nel corpo.

Qui alcuni scatti della Prof.ssa Lucilla Celletti, con la quale ho avuto il piacere di lavorare alla scuola media Mario Lodi.

Questo slideshow richiede JavaScript.

Nel 2017, il 28 febbraio al MAXXI, invitata dal Prof. Carlo Albarello, ho avuto il piacere di partecipare all’incontro “Come si leggono i libri?” organizzato dall’Atlante Digitale del Novecento letterario, in collaborazione con Cepel, Emons editore, L’Associazione degli Italianisti, dell’Università La Sapienza di Roma, con la partnership di Rai Letteratura, conducendo uno dei Laboratori sulla Lettura espressiva con studenti aderenti alla rete dell’Atlante Digitale del Novecento Letterario.

Qui un bell’articolo sull’evento con diverse interessanti video interviste.