Quando si racconta una storia, ci si nutre degli occhi di chi la ascolta. Gli spettatori possono essere molti o pochissimi, grandi o molto piccoli, ma i loro sguardi non si dimenticano.
Che si legga o si racconti, si guarda in faccia il pubblico, a differenza di quando si “recita”… e anche gli occhi di chi ascolta sono spesso uno spettacolo.
Quando si lavora su una nuova storia capita di provarla davanti ad amici o parenti, che si prestano generosamente all’ascolto nella fase delicata in cui una storia prende forma…
In ognuno di questi casi è bellissimo vedere come gli occhi si accendono, come i visi si trasformano inconsapevolmente restituendoci una nostra espressione… è un’energia potente che ci torna indietro e ci spinge avanti, fino alla fine della storia. Ecco, oggi vorrei fare un ringraziamento a tutti gli spettatori, che hanno una parte così importante nel nostro lavoro.